A te, che fumavi una sigaretta dietro l'altra.
A te, che amavi una grappetta dopo cena ed offrirla a tutti.
A te, che verdura verde mai ma pesce a carrettate.
A te, con quella giacca in velluto a coste color miele così anni Settanta.
A te, alto alto e magro magro.
A te, che rivedo negli occhi e nel carattere del Figlio Grande e nella corporatura del Figlio Piccolo.
A te, con il quale si poteva parlare del sesso degli angeli.
A te, con cui mi scambiavo i libri fantascienza.
A te, che avevi mille interessi + uno.
A te, che ora non sei più solo su quella panchetta di legno a bere grappette e a fumare, perché ora c'è anche zio Dado con te.
A te, 16 anni sono passati in fretta ma mi manchi ancora, porcaccia.
A te, papà.
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