Ci sono cose puntuali come la morte: il Natale, la tredicesima (beh, su questo glissiamo...), la pioggia quando volete stendere all'aperto, un tubo che spande di domenica sera, il figlio piccolo che inizia a grattarsi sospette macchie rosse appena avete caricato tutte le valigie in macchina per godervi un week - end fuori porta. Anche lo Stitch'nd Spritz è puntuale e ta - daaan! Arriva ogni mese.
Chi se lo perde deve aspettare il mese successivo tra ansie e tormenti ma... visto che si avvicina il Natale, e tutti siamo più buoni, vi preannuncio che il prossimo sarà molto prima di quello che vi aspettate, e cioè il 18 dicembre! Non sono buona? Non sono magnanima? Prego, applausi. Ora potrei anche allontanarmi alla chetichella, però non potevo lasciarvi senza il resoconto di quello che di bello è successo ieri!
Intanto incomincio con il dirvi che il nostro ritrovo è sempre più numeroso e che il nostro solito tavolo inizia a non bastarci più! Arrivano ogni volta nuove appassionate che si uniscono al solido gruppetto delle fedelissime e (ri)trovano la gioia di fare.
Quelle che arrivano sono donne che hanno sempre pensato (come me, del resto, fino a poco tempo fa) che il knitting sia una pratica da esercitare in solitario. Sono donne che si sono documentate da sole e che hanno creato dei veri capolavori ma che spesso si scontrano contro l'indifferenza delle persone che le circondano. E quindi, quando incontrano altre appassione, pare loro che si apra un mondo sconosciuto e affascinante, pieno di ferri strani, di lane colorate che provengono da posti lontani, e di pattern inusitati ed elegantissimi. Sono donne che hanno voglia di creare, di lavorare, di rinnovarsi! Per esempio, una nuova arrivata è Nadia, una signora che ha insegnato a lavorare a maglia a tutta Trieste e che ha riscoperto, grazie a questo incontro, una schiera di appassionate che non immaginava esistesse! Naturalmente ci sono molte partecipanti che già conoscono il "nuovo" modo di lavorare, sono armate di circolari e di lane esotiche e sferruzzano capi trovati in rete. Insomma, ci sono esemplari di tutti i tipi! E quindi, come gli ornitologi, osserviamoli da vicino.
Specie: Valentina.
Classe: appassionata da educare alle nuove tecnologie.
Specialità: lavorazione con ferri dritti e lane grosse e molto colorate.
Dotazione: libro "23 progetti a maglia e uncinetto per la ricerca contro il cancro".
Note: derubarla dei ferri Prym che non si possono vedere.
Specie: Marisa.
Classe: antesiniana del lavoro sui circolari, sa fare di tutto però pasticcia.
Specialità: lavorazione con circolari e lane regalate dalla figlia (che poi sarei io).
Dotazione: capacità di sedersi vicino a Tiziana e carpirle il segreto della sciarpetta.
Note: spronarla che sennò non lavora.
Frase tipica:"Bello questo, mi piacerebbe farlo... però non ho tempo!"
Specie: Claudia.
Classe: appassionata entusiasta.
Specialità: neofita della lavorazione con i circolari. Cerca sempre nuovi pattern per fare qualcosa di veloce e di soddisfazione.
Dotazione: libro "23 progetti a maglia e uncinetto per la ricerca contro il cancro".
Note: corso di autostima perchè è brava ma non sa di esserlo!
Frase tipica:"Vi devo far vedere una cosa, lo faccio ora che siamo poche perchè mi vergogno..." e poi tira fuori una cosa che vi fa restare a bocca aperta.E infatti, giusto per non essere accusata poi, di dire cose non vere... che dite di questo lungo cardigan in morbidissimo misto cashmere? Guardate che meraviglia il bordo!Particolare del punto piuma: spettacolare.Specie: Sabrina.
Classe: esperta da educare e traviare alle nuove tecnologie. Autodidatta velocissima nella lavorazione.
Specialità: lavorazione con ferri dritti e pizzi complicati.
Dotazione: rivista "Mani di fata".
Note: derubarla della rivista "Mani di fata" e sostituirla con un prontuario sul metodo Zimmermann.Detto fra noi, come è possibile non odiare una che può permettersi una giacchetta dalla linea a scatola così spessa? Ed è pure brava ai ferri? Dico, non c'è giustizia a questo mondo...Specie: Sara.
Classe: appassionata già traviata alle nuove tecnologie.
Specialità: lavorazione con ferri dritti e circolari e lane coloratissime.
Dotazione: pattern di Emma Fassio.
Note: rapirla (volente) ed usarla come interprete nelle gite oltre confine.
Frase tipica:"Se andate a Lubiana vi serve un interprete?"
Specie: Martina.
Classe: appassionata molto entusiasta ma testardamente fissa sui ferri dritti.
Specialità: lavorazione con ferri dritti e favolose lane naturali.
Dotazione: bottoni austriaci vintage.
Note: rubarle i bottoni vintage.
Frase tipica:"Conosco un sito serbo bellissimo... Ivko - knits, lo conoscete?" E quando digitiamo, poi dobbiamo pulire la tastiera dalla pozzetta di bava...
Qui indossa la sua ultima (stupenda) creazione a maglia, una giacchetta in stile tirolese.E questa è la borsa in feltro, anche questa fatta da lei. Adoro le borse tonde!Insomma, sono state 3 ore davvero troppo brevi, passate tra lane, libri, riviste, ferri e Martini Rosè.Tre ore piene di mani che hanno molto lavorato!Ed io? Anche io ho lavorato (anche se non mi si vede credetemi sulla parola!), ho trovato tester coercizz... ehm, volonterose che proveranno i miei nuovi pattern ed ho sfoggiato il cardigan di novembre, il penultimo dell'anno!Le foto migliori sono, ovviamente, quelle fatte la mattina stessa a casa... in ogni caso, eccolo qua: il Dhalia Cardigan di Heather Zoppetti. L'unica modifica che ho apportato è stata quella di sostituire i bordi a grana di riso con dei bordi a coste 1/1 e di fare le maniche più corte perchè non avevo sufficiente filato...L'ho realizzato con il filato Mulberry di Louisa Harding (un'altra tra i miei designer preferiti).
Direi che il risultato parla da se. La seta è meravigliosa, morbida ma corposa: ha un effetto cascante ma non troppo e addosso è come una carezza. Inoltre non è troppo lucida, perfetto per non mettere in risalto cuscinet... ehm, forme non proprio sottili. Il colore è molto di moda quest'anno ma metterò il cardigan sicuramente anche in primavere ed in estate, viste le mezze maniche.L'ultima chicca in fondo... con il gruppo dello Stitch'nd Spritz venerdì 9 dicembre andremo a Lubiana, a saccheggiare un (speriamo) meraviglioso negozio di filati... stay tuned per il resoconto della gita!!!
lunedì 28 novembre 2011
venerdì 25 novembre 2011
Ho visto cose che voi umani...
Queste settimane sono state piuttosto... come dire... ci vorrebbe un francesismo... beh, diciamo cazzute e non se ne parli più.
Ma come, milady, mi scade nel triviale? Ebbene, sono dell'opinione che "quanno ce vo' ce vo'". Ollà.
Il fatto è che, con l'autunno puntuali come la caduta delle foglie, i professori delle medie si destano dal lungo sonno estivo e decidono di organizzare i colloqui pomeridiani collettivi. "Ma perchè mai ci dovrei andare? Io vado la mattina, tanto meglio, non ci sarà nessuno, mi organizzo, ci parlo meglio ed anche i prof non saranno così stressati". Ah - ha, certo, come no, questa era l'idea. Il problema è che 2 (dico 2!) professori non hanno messo il ricevimento la mattina. E quindi? Morale della favola: il martedì c'era una lista di 26 persone e il mercoledì le persone erano ben 45. Tutte davanti a me, naturale.
Secondo voi, potevo demordere? Potevo gettare la spugna? Potevo forse lasciare il destino del mio tenero pargolo alla mercè di qualche sconosciuto? Mi conoscete, non sono una che si fa intimidire dalle sfide: ho schiavizzato MamminaCara per due pomeriggi e due cene (si, vorrei proprio lo spezzatino con i piselli e magari un dolcetto, grazie), mi sono armata di lavoretto portatile e sono andata all'odiato edificio.
Ho sempre pensato che, quando Dante descriveva i gironi infernali doveva aver mangiato un po' troppo pane senza sale e questo gli doveva aver causato meteorismo, insonnia ed incubi: da questa esperienza notturna la ferale ed apprezzata descrizione. Ebbene, dopo i giorni passati, ora sono convinta che il pane senza sale al bravo Dante ha causato precognizioni e visioni del futuro e queste riguardavano proprio i ricevimenti pomeridiani dei professori. Poi lui non le ha capite e le ha un po' cambiate, ma ora io ho riconosciuto la fonte della sua ispirazione, ora io SO, ho visto la luce.
Intanto c'è da dire che (povere le nostre scuole) non c'era nemmeno una sedia posta all'esterno dell'aula dove un genitore provato dall'esperienza potesse rinfrancare le proprie stanche membra. E due ore in piedi non sono uno scherzo per una signora non più giovane come me, anche se avevo le scarpe basse.
Già sulle scale i genitori ruggivano perchè un malcapitato aveva osato mettere la manina sul LORO passamano, immaginatevi cos'era l'ingresso nelle aule. Se osavi sbirciare dentro per vedere se il povero professore fosse già arrivato, scattava l'artiglio e il monito "guardichec'èlalista, chenumeroèLei?" IlMarito, arrivato in ritardo a colloquio già iniziato, ha dovuto esibire la carta d'identità per entrare, i genitori - gendarmi a guardia dell'ingresso non bastava il giuramento firmato con il sangue che "sono il marito!!!".
La fauna che stazionava fuori dalla suddetta porta era quanto di più variegato; si, come un gelato, ma non altrettanto buono. Papà bassotti ed in carne con camicie bianche aderenti, sciarponi avvolti attorno al collo (deciditi, hai freddo O NO???) e finti Rolex dalle dimensioni di un piattino da caffè; mamme dalle forme abbondanti e procaci strizzate in maglioni due taglie più piccole, leggins e scarpe leopardate tacco 12 che urlavano vendetta al cielo (ed al callista); altri papà e mamme color terracotta con marsupio/borsa a mano/shopper di Vuitton e giacconi/piumini/sciarpe/ombrelli Burberry; ulteriori papà con maglietta aderente sotto un giacchino leggerissimo (copriti che prendi freddo che non hai più l'età!), catenazza al collo, jeans aderenti e texani, ruminanti gomma americana alla banana; ulteriori mamme in jeans attillatissimi, maglietta scopri - pancia (copriti che ti viene la colite che non hai più l'età!) e stivale tacco 14, ruminanti gomma americana alla fragola; ennesimi papà dalla testa calva e lucida, odoranti di fritto/pizza e parlanti serbo - bosniaco; ennesime mamme dall'aria stanca, avvolte in foulard profumati di cardamomo e trascinanti 4 bambini. E tutti in gruppettini omogenei e chiacchieranti, da fotografare per dire "io c'ero".
Giusto per dire, ero tanto intimidita che non sono nemmeno riuscita a tirare fuori il lavoretto a maglia dalla borsa. E non è da me! Mi guardavano tutti, sarà stato per il maglioncino di cashmere e le perle attorno al collo? Avevo paura, mi è sceso pure un brividino giù per la schiena.
E i discorsi! Spaziavano da "Gliel'ho fatta vedere io a quella là, alla prof... le ho detto, ma cosa si aspetta da un ragazzino? No, ma che c'entra se ha 16 anni ed è alto 1 metro e 78, è sempre un ragazzino! Secondo me questa prof ce l'ha con mio figlio." a "... ha sbagliato Lei, le ho detto, non è stata abbastanza chiara, come possono capire queste cose dei ragazzini di 12 anni... e poi, diciamolo, a cosa serve la matematica nella vita, che GLI insegnino un po' di computer che quello si che serve." passando per "No, assolutamente, non sa tenere la disciplina in classe. Dice che è Raian a cominciare per primo ma io non credo sa, Le ho detto. Lui è così educato, glielo diciamo sempre a casa. E' la prof che ci deve pensare, glielo abbiamo detto anche A LUI. In fondo mandiamo i figli a scuola perchè GLI insegnino la disciplina e l'educazione, no?" e per "Troppi compiti, GLIEL'ho detto, a quella là. Ha protestato, ma l'ho messa a posto io, a me nessuno MI rimbecca."
Nulla di strano che verso la fine i poveri professori avessero tutti delle occhiaie che sembravano scolpite e che ad ogni nuovo ingresso sospirassero... veniva voglia di portare loro un Martini che si rinfrancassero un po'... o almeno trovassero il coraggio per tirare il registro sul naso a qualcuno dei suddetti, cari, affettuosi parenti.
Niente di strano che abbia finto di parlare solo tedesco e di essermi appena trasferita da Vienna.
Ma come, milady, mi scade nel triviale? Ebbene, sono dell'opinione che "quanno ce vo' ce vo'". Ollà.
Il fatto è che, con l'autunno puntuali come la caduta delle foglie, i professori delle medie si destano dal lungo sonno estivo e decidono di organizzare i colloqui pomeridiani collettivi. "Ma perchè mai ci dovrei andare? Io vado la mattina, tanto meglio, non ci sarà nessuno, mi organizzo, ci parlo meglio ed anche i prof non saranno così stressati". Ah - ha, certo, come no, questa era l'idea. Il problema è che 2 (dico 2!) professori non hanno messo il ricevimento la mattina. E quindi? Morale della favola: il martedì c'era una lista di 26 persone e il mercoledì le persone erano ben 45. Tutte davanti a me, naturale.
Secondo voi, potevo demordere? Potevo gettare la spugna? Potevo forse lasciare il destino del mio tenero pargolo alla mercè di qualche sconosciuto? Mi conoscete, non sono una che si fa intimidire dalle sfide: ho schiavizzato MamminaCara per due pomeriggi e due cene (si, vorrei proprio lo spezzatino con i piselli e magari un dolcetto, grazie), mi sono armata di lavoretto portatile e sono andata all'odiato edificio.
Ho sempre pensato che, quando Dante descriveva i gironi infernali doveva aver mangiato un po' troppo pane senza sale e questo gli doveva aver causato meteorismo, insonnia ed incubi: da questa esperienza notturna la ferale ed apprezzata descrizione. Ebbene, dopo i giorni passati, ora sono convinta che il pane senza sale al bravo Dante ha causato precognizioni e visioni del futuro e queste riguardavano proprio i ricevimenti pomeridiani dei professori. Poi lui non le ha capite e le ha un po' cambiate, ma ora io ho riconosciuto la fonte della sua ispirazione, ora io SO, ho visto la luce.
Intanto c'è da dire che (povere le nostre scuole) non c'era nemmeno una sedia posta all'esterno dell'aula dove un genitore provato dall'esperienza potesse rinfrancare le proprie stanche membra. E due ore in piedi non sono uno scherzo per una signora non più giovane come me, anche se avevo le scarpe basse.
Già sulle scale i genitori ruggivano perchè un malcapitato aveva osato mettere la manina sul LORO passamano, immaginatevi cos'era l'ingresso nelle aule. Se osavi sbirciare dentro per vedere se il povero professore fosse già arrivato, scattava l'artiglio e il monito "guardichec'èlalista, chenumeroèLei?" IlMarito, arrivato in ritardo a colloquio già iniziato, ha dovuto esibire la carta d'identità per entrare, i genitori - gendarmi a guardia dell'ingresso non bastava il giuramento firmato con il sangue che "sono il marito!!!".
La fauna che stazionava fuori dalla suddetta porta era quanto di più variegato; si, come un gelato, ma non altrettanto buono. Papà bassotti ed in carne con camicie bianche aderenti, sciarponi avvolti attorno al collo (deciditi, hai freddo O NO???) e finti Rolex dalle dimensioni di un piattino da caffè; mamme dalle forme abbondanti e procaci strizzate in maglioni due taglie più piccole, leggins e scarpe leopardate tacco 12 che urlavano vendetta al cielo (ed al callista); altri papà e mamme color terracotta con marsupio/borsa a mano/shopper di Vuitton e giacconi/piumini/sciarpe/ombrelli Burberry; ulteriori papà con maglietta aderente sotto un giacchino leggerissimo (copriti che prendi freddo che non hai più l'età!), catenazza al collo, jeans aderenti e texani, ruminanti gomma americana alla banana; ulteriori mamme in jeans attillatissimi, maglietta scopri - pancia (copriti che ti viene la colite che non hai più l'età!) e stivale tacco 14, ruminanti gomma americana alla fragola; ennesimi papà dalla testa calva e lucida, odoranti di fritto/pizza e parlanti serbo - bosniaco; ennesime mamme dall'aria stanca, avvolte in foulard profumati di cardamomo e trascinanti 4 bambini. E tutti in gruppettini omogenei e chiacchieranti, da fotografare per dire "io c'ero".
Giusto per dire, ero tanto intimidita che non sono nemmeno riuscita a tirare fuori il lavoretto a maglia dalla borsa. E non è da me! Mi guardavano tutti, sarà stato per il maglioncino di cashmere e le perle attorno al collo? Avevo paura, mi è sceso pure un brividino giù per la schiena.
E i discorsi! Spaziavano da "Gliel'ho fatta vedere io a quella là, alla prof... le ho detto, ma cosa si aspetta da un ragazzino? No, ma che c'entra se ha 16 anni ed è alto 1 metro e 78, è sempre un ragazzino! Secondo me questa prof ce l'ha con mio figlio." a "... ha sbagliato Lei, le ho detto, non è stata abbastanza chiara, come possono capire queste cose dei ragazzini di 12 anni... e poi, diciamolo, a cosa serve la matematica nella vita, che GLI insegnino un po' di computer che quello si che serve." passando per "No, assolutamente, non sa tenere la disciplina in classe. Dice che è Raian a cominciare per primo ma io non credo sa, Le ho detto. Lui è così educato, glielo diciamo sempre a casa. E' la prof che ci deve pensare, glielo abbiamo detto anche A LUI. In fondo mandiamo i figli a scuola perchè GLI insegnino la disciplina e l'educazione, no?" e per "Troppi compiti, GLIEL'ho detto, a quella là. Ha protestato, ma l'ho messa a posto io, a me nessuno MI rimbecca."
Nulla di strano che verso la fine i poveri professori avessero tutti delle occhiaie che sembravano scolpite e che ad ogni nuovo ingresso sospirassero... veniva voglia di portare loro un Martini che si rinfrancassero un po'... o almeno trovassero il coraggio per tirare il registro sul naso a qualcuno dei suddetti, cari, affettuosi parenti.
Niente di strano che abbia finto di parlare solo tedesco e di essermi appena trasferita da Vienna.
martedì 22 novembre 2011
CASSIS e preparativi
Dico. Non si fa mica così, non.
Novembre è quasi finito e nessuna che mi dica che non vi ho ancora fatto vedere il cardigan di ottobre. Ma pensate che qui si stia a smacchiare i leopardi o che?
E si che l'avevate pure visto durante la presentazione del libro al Knulp!
No, nessuna scusa che le foto erano pessime e non ci si capiva nulla, se foste state attente ve ne sareste accorte, ecco. Voto: 6 - -.
Meritereste che non ve lo facessi vedere MA, visto che sono molto magnanima (ed anche piuttosto orgogliosa del risultato ottenuto), ho deciso di fare comunque un post: inchino, salutate e ringraziate la signora.Visto che in questi giorni altaleno dalla ipereccitazione alla depressione più nera non stupisca il tono del post, oggi va così. E quello che mi ci vuole è fare un po' la diva. Si, ok, quando mai non mi è piaciuto... ma assecondatemi, dai!Il cardigan di ottobre è il Cassis di Thea Colman.Questa designer mi piace da pazzi, propone uno stile sofisticato ed elegante, ogni capo ha un dettaglio che lo contraddistingue e lo rende simile ad un gioiello. L'unica variante che mi sono sentita di apportare è stato allungare le maniche per renderlo più indossabile anche durante la mezza stagione come leggero e pratico capospalla.Il filato è fonte per me di orgoglio smisurato e profonda soddisfazione, ve lo ricordate? Eccolo qua, dopo un'attesa tanto lunga, meritava aspettare, vero? Dai ditemelo, nutrite il mio ego smisurato! L'aspetto, è vero, è decisamente casual e prima di toccare il cardigan la mano si aspetta di trovare una lana ruvida e pungente ed invece... la mescola cashmere - seta - lino è quanto di più morbido ci sia sul globo terracqueo. Questo capo è in lizza per il premio "Beardigan" (Nota Di MeStessaMedesima = best cardigan) 2011.Ed ora cambiamo registro. Si, lo so, voi magari volevate vedere qualche altro progetto portato a termine durante questo tempo (non sono mica restata a pettinare le bambole, vero...) e... si, ce ne ho parecchi da mostrarvi, ma il cardigan del mese merita un posto a se, suvvia! Prometto che presto farò un post pieno zeppo di arretrati. E sarà lungo, oh, si moooolto lungo, preparate una cioccolata calda.
Nel frattempo, vogliate gradire quello che lana non è.
Sapete che (quasi) ogni anno in casa B. Si fanno dei nuovi addobbi per Natale.
Come, non lo sapevate? Questo perchè non siete attente, come al solito! Voto: 5 - -.
Beh, insomma, visto che ormai ci siamo quasi e sabato tengo un laboratorio creativo per 15 bambine scatenate, avevo bisogno della CaviaRiki per vedere se il lavoretto proposto fosse alla portata delle piccole iene.E lo è, certo che lo è. Cosa stiamo facendo? Dei (finti) biscotti da appendere all'albero, in puro stile riciclo - chic. L'idea l'ho presa dall'ormai estinto (ahimè) Creare con Casaviva.
Ho mai detto quanto rimpiango questo periodico? Le copie in mio possesso sono venerate e poste su una specie di altarolo con tanto di lumini votivi. Se devo fare qualcosa di creativo attingo sempre da lì, ci trovo risposte ad ogni mio dubbio ed interrogativo. Sono insostituibili. Chiedetemi un rene ma non di prestarvi una copia di Creare con Casaviva.Il risultato è graziosissimo, sono realizzati con cartone e semini e se ce l'ha fatta Riki a 6 anni ce la faranno anche ragazzine di 8, che dite?
Novembre è quasi finito e nessuna che mi dica che non vi ho ancora fatto vedere il cardigan di ottobre. Ma pensate che qui si stia a smacchiare i leopardi o che?
E si che l'avevate pure visto durante la presentazione del libro al Knulp!
No, nessuna scusa che le foto erano pessime e non ci si capiva nulla, se foste state attente ve ne sareste accorte, ecco. Voto: 6 - -.
Meritereste che non ve lo facessi vedere MA, visto che sono molto magnanima (ed anche piuttosto orgogliosa del risultato ottenuto), ho deciso di fare comunque un post: inchino, salutate e ringraziate la signora.Visto che in questi giorni altaleno dalla ipereccitazione alla depressione più nera non stupisca il tono del post, oggi va così. E quello che mi ci vuole è fare un po' la diva. Si, ok, quando mai non mi è piaciuto... ma assecondatemi, dai!Il cardigan di ottobre è il Cassis di Thea Colman.Questa designer mi piace da pazzi, propone uno stile sofisticato ed elegante, ogni capo ha un dettaglio che lo contraddistingue e lo rende simile ad un gioiello. L'unica variante che mi sono sentita di apportare è stato allungare le maniche per renderlo più indossabile anche durante la mezza stagione come leggero e pratico capospalla.Il filato è fonte per me di orgoglio smisurato e profonda soddisfazione, ve lo ricordate? Eccolo qua, dopo un'attesa tanto lunga, meritava aspettare, vero? Dai ditemelo, nutrite il mio ego smisurato! L'aspetto, è vero, è decisamente casual e prima di toccare il cardigan la mano si aspetta di trovare una lana ruvida e pungente ed invece... la mescola cashmere - seta - lino è quanto di più morbido ci sia sul globo terracqueo. Questo capo è in lizza per il premio "Beardigan" (Nota Di MeStessaMedesima = best cardigan) 2011.Ed ora cambiamo registro. Si, lo so, voi magari volevate vedere qualche altro progetto portato a termine durante questo tempo (non sono mica restata a pettinare le bambole, vero...) e... si, ce ne ho parecchi da mostrarvi, ma il cardigan del mese merita un posto a se, suvvia! Prometto che presto farò un post pieno zeppo di arretrati. E sarà lungo, oh, si moooolto lungo, preparate una cioccolata calda.
Nel frattempo, vogliate gradire quello che lana non è.
Sapete che (quasi) ogni anno in casa B. Si fanno dei nuovi addobbi per Natale.
Come, non lo sapevate? Questo perchè non siete attente, come al solito! Voto: 5 - -.
Beh, insomma, visto che ormai ci siamo quasi e sabato tengo un laboratorio creativo per 15 bambine scatenate, avevo bisogno della CaviaRiki per vedere se il lavoretto proposto fosse alla portata delle piccole iene.E lo è, certo che lo è. Cosa stiamo facendo? Dei (finti) biscotti da appendere all'albero, in puro stile riciclo - chic. L'idea l'ho presa dall'ormai estinto (ahimè) Creare con Casaviva.
Ho mai detto quanto rimpiango questo periodico? Le copie in mio possesso sono venerate e poste su una specie di altarolo con tanto di lumini votivi. Se devo fare qualcosa di creativo attingo sempre da lì, ci trovo risposte ad ogni mio dubbio ed interrogativo. Sono insostituibili. Chiedetemi un rene ma non di prestarvi una copia di Creare con Casaviva.Il risultato è graziosissimo, sono realizzati con cartone e semini e se ce l'ha fatta Riki a 6 anni ce la faranno anche ragazzine di 8, che dite?
Etichette:
12 S'ndS e 12 Cardigan,
Cafè,
riciclo,
tricot
venerdì 18 novembre 2011
Non mi piace
Di seguito a questo post non poteva mancare la controparte, il "non mi piace".
E nessun momento è migliore di questo, sono piena di paturnie e frigno degli angoli. Quindi, se faccio un po' di terapia, denunciando almeno un paio di cause di fastidi molesti, non può farmi che bene, no?
E allora, apriamo le danze con un bel:
NON mi piace arrivare in ritardo. E questo su tutto, sono sempre in anticipo di almeno 10 minuti (e regolarmente mi tocca aspettare), comincio a preparare i regali di Natale in febbraio (comincerei anche in gennaio ma poi Il Marito ha decretato che mi porterebbe alla neurodeliri), le vacanze le pianifico mesi prima nel dettaglio e perfino nella mappa da seguire per raggiungere tale o talaltro posto(per poi vedere i piani scombinati all'ultimo momento con conseguente crisi isterica), preparo i vestiti e la borsa la sera prima (mentre Il Marito lo fa all'ultimo momento e arriviamo in ritardo con ALTRA conseguente crisi isterica). E questo mi dà un'ansia... ma perchè non posso prendermela più comoda? Ecco, NON mi piace.
NON mi piace entrare in un negozio di lane e vedermi accogliere da un muro di volanini-pompomcini-ruchette-peloindegno e dal sorriso a 50 denti della commessa che mi dice, candida:"Sono arrivate le nuove lane, signora" Ma sono lane, ste robe qua? E costano! "Si ma basta un pomeriggio per fare una sciarpa" Si ma poi se ci vomito sopra non è carino, no? E NON mi piace ancora di più vedere le "siorete" che entrano e comprano a piene mani di questa robaccia innominabile. E che ti vogliono convincere:"Oh, è così bello, questo colore" Il colore magari anche , è la forma... ma perchè non si comprano una bella merino, un'alpaca, un mohair, un cashmere che arriva perfino nelle desolate Lande del Nordest? "Eh, ma costa" Si, però io tra 10 anni la mia sciarpa in cashmere ce l'ho ancora, mentre con i tuoi volanini ci spazzi il pavimento già il prossimo. Tipo Mocio, hai presente? No, signora non pianga, dai. Ecco qua una matassina di pompom che assorbe bene il moccolo.
Ed infine NON mi piace avere le paturnie. Questo lo detesto proprio. Si, perchè mi vengono quando proprio non me l'aspetto, senza nessun motivo. E la ragione semplicemente non c'è: ho un marito che mi ama e mi regala gomitoli per il compleanno, due figli che stravedono per me e che mi lasciano in pace "quando faccio le mie cose", un lavoro che non mi impegna moltissimo con due colleghe adorabili e piuttosto bellocce (perchè anche l'occhio vuole la sua parte), amiche premurose che mi stanno vicine in momenti difficili, una mamma sana e presente, un corso di punto croce settimanale con 30 splendide bambine ed uno di lavoretti creativi mensile e potrei continuare.
E allora cos'è? Qualche prepotenza con i colleghi al lavoro? Qualche bolletta in più da pagare? Volere un altro figlio sapendo che non è il momento nè il portafoglio e che se non ora mai più? Il 12° cardigan che mi sta consumando forze e provviste? Avere pronti almeno 3 nuovi pattern ma non avere il tempo di fare la foto e di scriverli "in bella"? Tutto e niente e a tutto non c'è una spiegazione che non abbia preso in esame. E sicuramente ne avrete altre 100 voi: grazie ho già dato.
Compatitemi, sono insaziabile.
E nessun momento è migliore di questo, sono piena di paturnie e frigno degli angoli. Quindi, se faccio un po' di terapia, denunciando almeno un paio di cause di fastidi molesti, non può farmi che bene, no?
E allora, apriamo le danze con un bel:
NON mi piace arrivare in ritardo. E questo su tutto, sono sempre in anticipo di almeno 10 minuti (e regolarmente mi tocca aspettare), comincio a preparare i regali di Natale in febbraio (comincerei anche in gennaio ma poi Il Marito ha decretato che mi porterebbe alla neurodeliri), le vacanze le pianifico mesi prima nel dettaglio e perfino nella mappa da seguire per raggiungere tale o talaltro posto(per poi vedere i piani scombinati all'ultimo momento con conseguente crisi isterica), preparo i vestiti e la borsa la sera prima (mentre Il Marito lo fa all'ultimo momento e arriviamo in ritardo con ALTRA conseguente crisi isterica). E questo mi dà un'ansia... ma perchè non posso prendermela più comoda? Ecco, NON mi piace.
NON mi piace entrare in un negozio di lane e vedermi accogliere da un muro di volanini-pompomcini-ruchette-peloindegno e dal sorriso a 50 denti della commessa che mi dice, candida:"Sono arrivate le nuove lane, signora" Ma sono lane, ste robe qua? E costano! "Si ma basta un pomeriggio per fare una sciarpa" Si ma poi se ci vomito sopra non è carino, no? E NON mi piace ancora di più vedere le "siorete" che entrano e comprano a piene mani di questa robaccia innominabile. E che ti vogliono convincere:"Oh, è così bello, questo colore" Il colore magari anche , è la forma... ma perchè non si comprano una bella merino, un'alpaca, un mohair, un cashmere che arriva perfino nelle desolate Lande del Nordest? "Eh, ma costa" Si, però io tra 10 anni la mia sciarpa in cashmere ce l'ho ancora, mentre con i tuoi volanini ci spazzi il pavimento già il prossimo. Tipo Mocio, hai presente? No, signora non pianga, dai. Ecco qua una matassina di pompom che assorbe bene il moccolo.
Ed infine NON mi piace avere le paturnie. Questo lo detesto proprio. Si, perchè mi vengono quando proprio non me l'aspetto, senza nessun motivo. E la ragione semplicemente non c'è: ho un marito che mi ama e mi regala gomitoli per il compleanno, due figli che stravedono per me e che mi lasciano in pace "quando faccio le mie cose", un lavoro che non mi impegna moltissimo con due colleghe adorabili e piuttosto bellocce (perchè anche l'occhio vuole la sua parte), amiche premurose che mi stanno vicine in momenti difficili, una mamma sana e presente, un corso di punto croce settimanale con 30 splendide bambine ed uno di lavoretti creativi mensile e potrei continuare.
E allora cos'è? Qualche prepotenza con i colleghi al lavoro? Qualche bolletta in più da pagare? Volere un altro figlio sapendo che non è il momento nè il portafoglio e che se non ora mai più? Il 12° cardigan che mi sta consumando forze e provviste? Avere pronti almeno 3 nuovi pattern ma non avere il tempo di fare la foto e di scriverli "in bella"? Tutto e niente e a tutto non c'è una spiegazione che non abbia preso in esame. E sicuramente ne avrete altre 100 voi: grazie ho già dato.
Compatitemi, sono insaziabile.
martedì 15 novembre 2011
venerdì 11 novembre 2011
Stitch 'nd Spritz di fine mese
Amiche sferruzzatrici, ragazze uncinettatrici, giovani simpatizzanti, semplici curiose, strenuee appassionate! Preparatevi perchè arriva lo Stitch'nd Spritz di fine mese!!! Domenica 27 novembre dalle 16 alle 19 correte tutte al solito bar - libreria Knulp, in via Madonna del Mare 7/a a Trieste. Come sempre sferruzzeremo in modo folle, berremo Martini Rosè (comprato appositamente per noi da Max e Fausto, dobbiamo solo convertirli agli estrusi di mais ed è fatta) e chiacchiereremo... e magari programmeremo una bella gita in Slovenia prima di Natale!!!
mercoledì 9 novembre 2011
Il libro al Knulp
Beh, il momento è arrivato.
Come "che momento?" Il momento di raccontare che cosa è successo l'ultima domenica di ottobre al Knulp, ricordate?
Come sarebbe a dire "era ora, dopo tutto quello che ci hai fatto aspettare" Donne avide ed insaziabili, mica posso stare al computer tutto il giorno!
In ogni caso, se avete voglia di partecipare, se non c'eravate, se siete solo curiose, correte QUI e leggete.
La foto l'ho fregata a Bubi, che ha parlato dell'incontro qui. E no, Bubi, no che non te la torno.
Come "che momento?" Il momento di raccontare che cosa è successo l'ultima domenica di ottobre al Knulp, ricordate?
Come sarebbe a dire "era ora, dopo tutto quello che ci hai fatto aspettare" Donne avide ed insaziabili, mica posso stare al computer tutto il giorno!
In ogni caso, se avete voglia di partecipare, se non c'eravate, se siete solo curiose, correte QUI e leggete.
La foto l'ho fregata a Bubi, che ha parlato dell'incontro qui. E no, Bubi, no che non te la torno.
Etichette:
dicono di...,
libro,
stitch 'nd bitch incontri,
unitecontroilcancro
martedì 8 novembre 2011
Mi piace
Prendendo spunto da un post dell'inossidabile Elena, mi è venuta voglia di fare la copiona (che già nella vita non mi mancasse) e di stilare la mia personale classifica delle cose che mi piacciono da matti.
E, naturalmente, visto che siamo in tema, i miei pensieri saranno strettamente legati al, indovinate un po'? Knitting. Mica ve lo aspettavate, vero?Mi piace da matti:
Entrare in un negozio di filati caldo ed accogliente e spalpucciare proditoriamente tutte le lane che mi pare, poterne prendere a piene mani ed avere dietro di me Il Marito pronto a pagare, che mi dice:"Bella quella grigia lì, perchè non ne prendi un po'?" (ogni riferimento al mio recente viaggio a Monaco è puramente casuale).Prendere un aperitivo con le CognatePreferite (si, da ora sono diventate due) ed uscire dal bar con 5 gomitoli di cashmere Sesia verde (ogni riferimento al mio recente compleanno è puramente casuale).Quando fuori piove e fa freddo stare rincantucciata sulla poltrona preferita sferruzzando dannatamente come se dovesse essere l'ultimo cappellino che faccio. Senza dover rendere conto a nessuno, beninteso!Chiacchierare a voce altissima di lane e filati con un'amica senza che nessuno possa mettere becco. O drimi che parlo a voce troppo alta.insomma, ce ne sarebbero altri, di piccoli piaceri, ma ho paura di essere troppo prolissa...
Come? Perchè non vi ho ancora raccontato di cosa è successo alla presentazione del libro? Beh, per quello... ci sto ancora lavorando, pazientate ancora un po'!
E, naturalmente, visto che siamo in tema, i miei pensieri saranno strettamente legati al, indovinate un po'? Knitting. Mica ve lo aspettavate, vero?Mi piace da matti:
Entrare in un negozio di filati caldo ed accogliente e spalpucciare proditoriamente tutte le lane che mi pare, poterne prendere a piene mani ed avere dietro di me Il Marito pronto a pagare, che mi dice:"Bella quella grigia lì, perchè non ne prendi un po'?" (ogni riferimento al mio recente viaggio a Monaco è puramente casuale).Prendere un aperitivo con le CognatePreferite (si, da ora sono diventate due) ed uscire dal bar con 5 gomitoli di cashmere Sesia verde (ogni riferimento al mio recente compleanno è puramente casuale).Quando fuori piove e fa freddo stare rincantucciata sulla poltrona preferita sferruzzando dannatamente come se dovesse essere l'ultimo cappellino che faccio. Senza dover rendere conto a nessuno, beninteso!Chiacchierare a voce altissima di lane e filati con un'amica senza che nessuno possa mettere becco. O drimi che parlo a voce troppo alta.insomma, ce ne sarebbero altri, di piccoli piaceri, ma ho paura di essere troppo prolissa...
Come? Perchè non vi ho ancora raccontato di cosa è successo alla presentazione del libro? Beh, per quello... ci sto ancora lavorando, pazientate ancora un po'!
Iscriviti a:
Post (Atom)