Perchè vi dico questo? Perchè, sebbene questo NON sia (ribadisco, nel caso qualcuno se lo sia dimenticato) un fashion-blog, un blog di moda, a tutti sarà ormai noto di quanto la moda mi piaccia. Mi piace lo stile, adoro le sfilate, l'eleganza, il glamour e ad ogni nuova stagione seguo avidamente tutti gli eventi. Immaginate, quindi, il mio sgomento quando sono venuta a sapere che Elena Mirò è stata esclusa da Milano Moda Donna.
Riporto l'articolo tratto da qui:
Quando nel 2006 la Camera Nazionale della Moda Italiana con il Ministro per le Politiche Giovanili, Giovanna Melandri, in base a una direttiva europea avevano dato vita al Manifesto Nazionale di autoregolazione della moda italiana contro l’anoressia, avevano esplicitamente dichiarato di voler “rivalutare un modello di bellezza sano, solare, generoso”. Belle parole, ma poca coerenza, si vocifera oggi sul web. Per la prima volta infatti dal calendario della Milano Moda Donna, il prestigioso evento che vede ogni anno gli stilisti più in voga portare in passerella le loro nuove creazioni, è stata esclusa la nota stilista Elena Mirò che da sempre ha concentrato le sue collezioni sulle taglie forti, facendo sfilare in tutto il mondo le sue modelle sane, solari e generose, come da Manifesto, per l’appunto!
Indignazione e sgomento dunque per quello che sembra essere un vero e proprio affronto oltraggioso nei confronti di chi lotta contro l’anoressia e i disturbi alimentari in generale, anche perchè le cause di questa esclusione non sono state spiegate che con brevi e poco esaustive frasi. “Non in sintonia con i canoni della settimana della moda “ ha semplicemente commentato il presidente Mario Boselli, mentre Saverio Moschillo, vicepresidente della Camera della Moda, ospite a Pomeriggio5, ha sostenuto con fermezza che l’esclusione della Mirò non ha nulla a che vedere con le sue taglie forti. Ma allora perchè è stata cancellata dal calendario?
Intanto Elena Mirò ha deciso di sfilare comunque in “passerelle unofficial” perchè ha ribadito al di là delle polemiche quello che da sempre è stato il suo credo nel settore moda: “Le donne devono amarsi così come sono! Anche perchè gli stilisti continuano a fare abiti che la maggior parte della popolazione femminile non può indossare”.
 Dunque noi cicciottelle siamo destinate irrimediabilmente alla serie B. Anche se ameremmo drappeggiarci in eleganti vestiti di seta siamo comunque costrette ad accontentarci di informi tutone di felpa? A noi la moda resta preclusa, entri in un negozio e ti senti squadrata da capo a piedi e la commessa filiforme, ancora prima che tu abbia aperto bocca, ti chiarisce che loro tengono fino alla 42. Entri in un negozio taglie forti e trovi solo vestiti che nemmeno Nonna Abelarda indosserebbe. In questo panorama sconfortante un raggio di sole rappresenta, appunto, Elena Mirò, che disegna una moda pensata per donne vere a prezzi, diciamo anche questo, decisamente abbordabili. Ed ora ce la tolgono. Agghiacciante. Nonostante che sia evidente che la popolazione femminile sia almeno per un terzo, superiore alla taglia 46. E di questo non c'è nulla di cui vergognarsi! Siamo tutte belle, con i nostri cuscinetti, con le maniglie dell'amore, con le caviglie grosse, con le braccia carnose, con il seno prosperoso. Siamo belle come le nostre sorelle che indossano la 38 e che lottano, magari, per valorizzare una bella scollatura. E allora. La moda dovrebbe essere pensata per TUTTE noi, con modelli dedicati alle 36 che esaltino il loro fisico esile e con modelli che esaltino le curve delle 50, senza far sentire di serie B nessuna delle due.
Dunque noi cicciottelle siamo destinate irrimediabilmente alla serie B. Anche se ameremmo drappeggiarci in eleganti vestiti di seta siamo comunque costrette ad accontentarci di informi tutone di felpa? A noi la moda resta preclusa, entri in un negozio e ti senti squadrata da capo a piedi e la commessa filiforme, ancora prima che tu abbia aperto bocca, ti chiarisce che loro tengono fino alla 42. Entri in un negozio taglie forti e trovi solo vestiti che nemmeno Nonna Abelarda indosserebbe. In questo panorama sconfortante un raggio di sole rappresenta, appunto, Elena Mirò, che disegna una moda pensata per donne vere a prezzi, diciamo anche questo, decisamente abbordabili. Ed ora ce la tolgono. Agghiacciante. Nonostante che sia evidente che la popolazione femminile sia almeno per un terzo, superiore alla taglia 46. E di questo non c'è nulla di cui vergognarsi! Siamo tutte belle, con i nostri cuscinetti, con le maniglie dell'amore, con le caviglie grosse, con le braccia carnose, con il seno prosperoso. Siamo belle come le nostre sorelle che indossano la 38 e che lottano, magari, per valorizzare una bella scollatura. E allora. La moda dovrebbe essere pensata per TUTTE noi, con modelli dedicati alle 36 che esaltino il loro fisico esile e con modelli che esaltino le curve delle 50, senza far sentire di serie B nessuna delle due.Cari stilisti, provate a dimostrare di saper disegnare un modello che si adatti a noi, dimostrate di saper fare bene il vostro lavoro, disegnate per le donne vere!
E poi la frase "non in sintonia con i canoni della settimana della moda". Ma che razza di canoni sono, possiamo saperlo anche noi? Ma chi l'ha detto che una donna che pesa più di 50 chili non può essere elegante? Io semplicemente mi rifiuto di crederlo. La moda non dovrebbe essere una gabbia destinata alla costrizione, alla frustrazione, dovrebbe essere gioia, piacere, stupore ed ammirazione. E non mi sembra che in queste parole sia compresa la parola "peso".
Se volete saperne di più andate qui e qui.
Qui Elena Mirò su Facebook.
 
 










