giovedì 16 dicembre 2010
Juliet
Cos'è Juliet?
Juliet è un'associazione, che, cito testualmente dal sito ufficiale, "si prefigge di promuovere la conoscenza dell'arte contemporanea, curando l'edizione di cataloghi e libri d'arte, organizzando mostre e conferenze e attuando iniziative che promuovono l'arte in tutte le sue manifestazioni." Superfluo dire che cerco di andare a quante più mostre e manifestazioni riesco... trattandosi anche del (quasi) unico esempio di diffusione di arte contemporanea a Trieste.Ma Juliet è anche una rivista "di informazione e teoria strettamente dedicata alle espressioni artistiche contemporanee: arte, moda, architettura, design, fotografia, fumetto, ecc."Quest'anno ricorre il trentennale della fondazione e domenica abbiamo festeggiato tutti insieme: direttore, simpatizzanti ed artisti. Abbiamo mangiato, bevuto e ricordato questo lungo percorso. E questo ve lo dico perchè non si pensi che questo blog sia diventato "solo" un "knitting-blog": si chiama pur sempre "Artherapy", perdiana e perbacco!!!.
E questo è stato il mio bottino: due t-shirt a tiratura limitata disegnate da Oreste Zevola e due edizioni speciali di OTTO FRATTO TRE, uno speciale in allegato alla rivista ma personalizzato da disegni fatti a mano per l'occasione. Due? Si, perchè mi sono fregata pure gli omaggi destinati aLMarito.
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4 commenti:
sei sempre la solita furbacchiona ;-)
fai bene a pralre di arte...tu sei un'artista e io ho visto dal vivo le tue opere...pure appese in modo sublime in bagno, ma non diciamolo a nessuno ;-)
Io invece questo aspetto della CoSSiani me lo ero perduto, e la cosideravo, detrattivamente, soprattutto una knittara.
Segno evidente che non dai abbastanza spazio alla tua arte, che invece ci interesserebbe, assai: mostrare, please!
E soprattutto non trascurare!
Cara Salvia, vai qua:
http://tibisay-artherapy.blogspot.com/2009/10/riflessioni-senza-foto.html
e capirai molte cose...
Lilly, si, sono furrrrrba io... e grazie come sempre della tua assiduità!
Il primo amore non si scorda mai! è bellissimo leggere di come ciascuno di noi sia toccato ed ispirato da ambiti diversi, e vedere che altrettanto diversamente si riesca ad esprimere questo tocco... gira che ti rigira è istintivo seguire la strada che meglio ci "esprime", anche se in modo discontinuo non significa che l'abbiamo abbandonata... e tu infatti sei ancora qua!
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