martedì 28 settembre 2010

Occhio che mi girano

Oramai è universalmente noto che io non sia propriamente (ahem) un grissino. E questo decine di foto lo testimoniano. Porto la 46, a volte la 44 e a volte la 48, dipende dalle marche. Vorrei essere più magra? Certo, ma adoro anche mangiare. Ho fatto diete di tutti i tipi ma ho sempre avuto dei problemini a seguirle quando per più di 3 mesi dovevo rinunciare a patatine fritte e cioccolata. Insomma, alla fine mi sono dovuta accontentare dei miei rotolini sparsi su 1 metro e 70 e cercare di valorizzare quello che ho.
Perchè vi dico questo? Perchè, sebbene questo NON sia (ribadisco, nel caso qualcuno se lo sia dimenticato) un fashion-blog, un blog di moda, a tutti sarà ormai noto di quanto la moda mi piaccia. Mi piace lo stile, adoro le sfilate, l'eleganza, il glamour e ad ogni nuova stagione seguo avidamente tutti gli eventi. Immaginate, quindi, il mio sgomento quando sono venuta a sapere che Elena Mirò è stata esclusa da Milano Moda Donna.
Riporto l'articolo tratto da qui:
Quando nel 2006 la Camera Nazionale della Moda Italiana con il Ministro per le Politiche Giovanili, Giovanna Melandri, in base a una direttiva europea avevano dato vita al Manifesto Nazionale di autoregolazione della moda italiana contro l’anoressia, avevano esplicitamente dichiarato di voler “rivalutare un modello di bellezza sano, solare, generoso”. Belle parole, ma poca coerenza, si vocifera oggi sul web. Per la prima volta infatti dal calendario della Milano Moda Donna, il prestigioso evento che vede ogni anno gli stilisti più in voga portare in passerella le loro nuove creazioni, è stata esclusa la nota stilista Elena Mirò che da sempre ha concentrato le sue collezioni sulle taglie forti, facendo sfilare in tutto il mondo le sue modelle sane, solari e generose, come da Manifesto, per l’appunto!
Indignazione e sgomento dunque per quello che sembra essere un vero e proprio affronto oltraggioso nei confronti di chi lotta contro l’anoressia e i disturbi alimentari in generale, anche perchè le cause di questa esclusione non sono state spiegate che con brevi e poco esaustive frasi. “Non in sintonia con i canoni della settimana della moda “ ha semplicemente commentato il presidente Mario Boselli, mentre Saverio Moschillo, vicepresidente della Camera della Moda, ospite a Pomeriggio5, ha sostenuto con fermezza che l’esclusione della Mirò non ha nulla a che vedere con le sue taglie forti. Ma allora perchè è stata cancellata dal calendario?
Intanto Elena Mirò ha deciso di sfilare comunque in “passerelle unofficial” perchè ha ribadito al di là delle polemiche quello che da sempre è stato il suo credo nel settore moda: “Le donne devono amarsi così come sono! Anche perchè gli stilisti continuano a fare abiti che la maggior parte della popolazione femminile non può indossare”.
Dunque noi cicciottelle siamo destinate irrimediabilmente alla serie B. Anche se ameremmo drappeggiarci in eleganti vestiti di seta siamo comunque costrette ad accontentarci di informi tutone di felpa? A noi la moda resta preclusa, entri in un negozio e ti senti squadrata da capo a piedi e la commessa filiforme, ancora prima che tu abbia aperto bocca, ti chiarisce che loro tengono fino alla 42. Entri in un negozio taglie forti e trovi solo vestiti che nemmeno Nonna Abelarda indosserebbe. In questo panorama sconfortante un raggio di sole rappresenta, appunto, Elena Mirò, che disegna una moda pensata per donne vere a prezzi, diciamo anche questo, decisamente abbordabili. Ed ora ce la tolgono. Agghiacciante. Nonostante che sia evidente che la popolazione femminile sia almeno per un terzo, superiore alla taglia 46. E di questo non c'è nulla di cui vergognarsi! Siamo tutte belle, con i nostri cuscinetti, con le maniglie dell'amore, con le caviglie grosse, con le braccia carnose, con il seno prosperoso. Siamo belle come le nostre sorelle che indossano la 38 e che lottano, magari, per valorizzare una bella scollatura. E allora. La moda dovrebbe essere pensata per TUTTE noi, con modelli dedicati alle 36 che esaltino il loro fisico esile e con modelli che esaltino le curve delle 50, senza far sentire di serie B nessuna delle due.
Cari stilisti, provate a dimostrare di saper disegnare un modello che si adatti a noi, dimostrate di saper fare bene il vostro lavoro, disegnate per le donne vere!
E poi la frase "non in sintonia con i canoni della settimana della moda". Ma che razza di canoni sono, possiamo saperlo anche noi? Ma chi l'ha detto che una donna che pesa più di 50 chili non può essere elegante? Io semplicemente mi rifiuto di crederlo. La moda non dovrebbe essere una gabbia destinata alla costrizione, alla frustrazione, dovrebbe essere gioia, piacere, stupore ed ammirazione. E non mi sembra che in queste parole sia compresa la parola "peso".

Se volete saperne di più andate qui e qui.
Qui Elena Mirò su Facebook.

venerdì 24 settembre 2010

A te

A te
A te, che quando sei felice ti illumini tutto e gridi fortissimo.
A te, che quando sei triste gli occhi si rabbuiano e gridi altrettanto forte il tuo disappunto.
A te, che quando sei contento mi abbracci fortefortissimo e mi dici che sono la mamma più bella del mondo.
A te, che sei come un sacco pieno di giocattoli a molla.
A te, che quando ti sgrido gridi fortissimo che non sei stato tu e che comunque c'era anche Leo.
A te, con il quale proprio non riesco a restare arrabbiata quando mi fai il labbruccio e dagli occhi ti escono delle lacrimone grandi come palloni.
A te, che non mi ricordi nessuno della famiglia, tanto sei diverso ed espansivo.
A te, che sei alto e che ti scambiano per uno di sei anni.
A te, che sei la persona che sai già scrivere il tuo nome e che ci metti il massimo impegno in tutto quello che fai.
A te, che hai una memoria formidabile, e ti ricordi di ogni microscopica promessa che ti faccio.
A te, che non dimentichi mai niente.
A te, che quando sono triste mi accarezzi e mi sali in braccio, riempiendo il mio cuore di tenerezza e di gioia.
A te, che mi dici che mi vuoi sposare.
A te, che mi dici che quando sarai grande avrai un figlio ciccione che si chiamerà Ulisse.
A te, che hai la testa più grande del mondo.
A te, che mi dai soddisfazione anche se faccio uno starnuto.
A te, che mangi sempre tutto ma le zucchine proprio no.
A te, che 5 anni fa mi hai gridato contro per la prima volta.
A te.
Tanti auguri.

lunedì 20 settembre 2010

Remember India?

Ormai fa un po' freddino, lo so! ma quando ancora tanto freschetto non era, io e Tzugumi abbiamo fatto una passeggiatina in città... così ho approfittato per farmi fotografare da lei che è davvero molto brava. Delle amicizie, si sa, bisogna approfittarne!
La mise sfoggiata è quasi tutta handmade, ma in particolare volevo parlare del vestito, fatto riciclando un sari antico in seta degli anni '30, portato, come sempre, dall'India dal nonno comandante.Dettaglio della balza in fondo; il ricamo non credo che sia stato fatto a mano, è tutto un "fili passati al rovescio", ma è comunque di grande effetto ed i colori sono molto brillanti.Guardate com'è diverso il motivo del dietro rispetto al davanti. Questo perchè il sari per sua stessa struttura ha un'alta balza decorativa che viene drappeggiata sul busto e questa era sufficiente solo per il davanti del mio vestito. La seta del sari è decisamente delicata e molto sottile, per cui ho dovuto per forza foderarlo con una teletta di seta vecchissima che avevo da non so quanto tempo: meglio, così lo potrò mettere anche d'inverno.Spogliarello!!!Ed ora, come "i veri" (e spero di non dimenticare qualcosa... nel caso, fate finta di nulla, grazie!):
vestito handmade e di riciclo,
cardigan in seta e cashmere Max & Co.,
scarpe Max Mara,
borsa Balenciaga,
collana in malachite, onice e perle di fiume handmade (vista già qui),
orecchini in oro e perle realizzati su mio disegno,
occhiali Gucci.

Foto:
Tzugumi.
Ok?

venerdì 17 settembre 2010

Cartoline da Vienna

Prima che i ricordi si facciano confusi, prima che le nebbie dell'autunno facciano sparire gli ultimi rotolini dovuti ai Wienerschnitzel sotto strati di cashmere, prima che le cioccolate calde cancellino le birre fresche, lasciate che mi abbandoni ad una salutare nostalgia: Vienna, quest'anno, la voglio ricordare così.
Vienna è un alberghetto dotato di saltarello dove i pargoli rischiano di fratturarsi ossa importanti...... mentre la madre lavora imperterrita al suo nuovo Wasabi senza preoccuparsi. Miracoli del knitting!!!Vienna è una sagra che non ti aspetti, anche se sei in periferia. Ma una sagra come quelle di una volta, con i polli arrostiti per strada, la giostra con le tazze, il tiro a segno con i barattoli e vino generoso che non attende altro che essere bevuto in un Heuriger aperto per l'occasione.Vienna è anche scovare in Braeunerstrasse (maledetta tastiera senza Scharfes Es e Umlaut!!!) lo stilosissimo negozio da uomo Knize (leggi KNISCE) e comprare un souvenir decisamente non convenzionale.Vienna è visitare il Tecknisches Museum e scoprire che esiste una cabina dove puoi ululare quanto ti pare e una ruota tipo quella dei criceti dove i figli possono sfogare l'iperattività.Vienna è anche l'inceneritore creato dall'artista Hundertwasser, che non è sicuramente un architetto minimalista.Vienna è perdersi dentro il Museumquartier, e scoprire che nel Quartier 21 sono decisamente spiritosi...... e scoprire il designer inglese Aaron Francis Walker, che è un fan del crochet e del riciclo.Vienna è una mostra monografica di Egon Schiele...... ed una mostra monografica dell'Arkitekt Joseph Olbrich, creatore di oggetti di uso comune...... ma anche di monumenti come la Sezession (in collaborazione con otto Wagner)...... e di mille altre cose, tra cui gioielli, vasellame e disegni per stoffe.Vienna è un museo dove in un piano trovi Shiele, Klimt, Kokoschka e Moser...... in un altro trovi Pollock, Mirò, Delaunay e Dorazio...... nel terzo trovi la mostra "Now I See" di Brigitte Kowanz...... e nel seminterrato del sopraddetto palazzo, trovi una factory di Mladen Miljanovic che contiene i suoi lavori più importati: "Sound of Utopia" e "Our Thing (Cosa Nostra)"Vienna è anche relax all'aperto.ma Vienna è soprattutto reincontrare amici che non si vedevano da tempo e, in particolare, A., che ho ritrovato con 1,50 m in altezza in più di quanto mi ricordavo.Vienna è un buon pranzo e quattro chiacchiere, come se il tempo non fosse mai passato.Ed ora una nota personale: liebe Freunde, es war so schoen, Euch wiederzusehen... hoffentlich koennen wir bald wiedertreffen. Ich liebe Euch und unsere Reise nach Wien ist fuer uns eine wunderschoene Erinnerung.