Sarà che oggi a Trieste sono tutti in giro perchè domani c'è l'evento dell'anno (la famosa regata Barcolana, decine di migliaia di partecipanti) ed io me ne sto sola soletta a casa con Il Marito Orso e i pargoli dormienti... sarà che per tv non c'è niente da fare e la noia mi ha fatto sbagliare i punti del nuovo lavoro all'uncinetto (Porcilla lavora!)... sarà che volevo navigare un po' tra i miei blog preferiti ma (chiaramente, è sabato, tutti hanno di meglio da fare) non ci sono novità... insomma, mi sento un po' tristanzuola... e penso anche un po' al passato, del quale non ho poi detto granchè.
La verità è che c'è un perchè il mio blog si chiama "Artherapy"; l'idea era proprio quella di avere un posticino dove leccarmi un po' le ferite, dove raccogliere le forze per magari ricominciare a dipingere, dove farmi venire qualche nuova idea non propriamente "artistica" ma che avevo accantonato per un po' di tempo, avendo altro di cui occuparmi, insomma, una "terapia artistica", un luogo di cura e ristoro, via dalla pazza folla, un rifugio. Beh, in realtà direi che non saprei dire se ha realmente funzionato. Mi sono allontanata dal mondo dell'arte perchè mi ha ferito, mi ha deluso, e la nascita di Riki non ha fatto altro che accelerare il processo di allontanamento, sebbene io abbia lottato con tutte le mie forze perchè questo non accadesse. Il fatto è che se non riesci a partecipare a "tutto" è meglio che tu non faccia "niente"! Almeno nel mondo che frequentavo io. Avevo decine di progetti: performance che coinvolgevano donne di ogni età, vestite di seta che sfilavano velate come onde del mare (questa magari l'ho anche fatta), volevo vestire donne di seta ed oggetti di recupero a simboleggiare delle ninfe metropolitane, divise tra casa e sogni, performance lunghe un anno intero a fotografare ogni cosa che mettevo in bocca e che doveva essere di un determinato colore (all'ottavo mese mi sono arresa)... e la pittura... la seta... pezze bianche, vergini, che aspettavano solo di essere bagnate nel colore, di essere piegate, annodate, tese, matrattate per rivelare alla fine i più bei colori dell'arcobaleno... cosa resta di tutto questo? Sono quasi tre anni che non dipingo più... o meglio, faccio qualcosa ma non come la facevo prima, sono piccole cose, dedicate più che altro alla decorazione. Non che rinneghi le cose che faccio ora ma rifletto. Faccio tutto, proprio tutto: maglia, uncinetto, cucito, ricamo, scrapbooking, pittura su vetro, ceramica, stoffa, bigiotteria, lavoro con il feltro... certo qualcosa meglio e qualcosa peggio, ma non dipingo più non ne ho più il bisogno. Ed allora, ha senso ancora il nome "Artherapy"? Mi sto evolvendo? Involvendo? Domende senza risposta ma che sentivo di doverMi fare, anche in un blog dedicato più che altro allo svago... e mi sa che sono anche stata poco chiara...
9 commenti:
Ma aldilà del nome del blog, che ci sia o meno l'arte nelle cose che produciamo con le nostre mai, questo non credo sia così importante. Penso che per distrasi dalla vita quotidiana e dal lavoro occorra divertirsi e fare ciò che ci piace. Se tra le cose che ti piace fare ora non vi è più la pittura, pazienza... significa che per un motivo o per l'altro ti ha nauseato... può essere che tornerai a dipingere, ma per ora continua così a fare cose che ti piace fare e che ti rilassano ;)
buona domenica
Da quello che dici si capisce che l'Arte deve essere stata parte delle tue viscere per tutta una vita, eppure, se oggi non ti appaga più Lei ma altro (che poi non necessariamente non consideriamo arte anche il cucito, la maglia o lo scrap), se qualche evento ha rotto il vostro legame (e ogni rottura è sempre dolorosa) se per il momento ti sembra che non sia più la tua Terapia, non importa, purchè ciò che fai ora ti dia soddisfazione e ti faccia sentire viva. Non sentirti in colpa, goditi questo momento di grande creatività Altra che ti sta attraversando e poi non è detto che certi progetti (meravigliosi) non si possano realizzare più avanti...
Ti abbraccio, Elisa
evolvendo, involvendo ...= cambiando!
bisogna accettare il cambiamento senza giudizio e in una parola: vivere. Stai nel qui e ora Tiby, senza smettere di sognare e desiderare. La forma d'Arte più eccelsa è fare della propria vita un'opera d'arte! e io sono certa che esprimerai ancora e ancora- con o senza pittura
Secondo me, ma te l'ho già detto, Artherapy è azzeccatissimo per mille motivi ma soprattutto perchè racchiude il messaggio vero dell'arte, che sia performance o semplice svago, cioè l'espressione! Questo tuo spazio virtuale è la tua finestra del cuore, un diario in cui si manifestano giorno per giorno le tue emozioni e sensazioni. Lo fai per te ma anche per condividere.
Se non senti più di esprimerti con i pennelli ma con altri strumenti sempre diversi allora meglio, sei tanto più un 'artista perchè curiosa e sperimentatrice di altre forme di comunicazione.
Secondo me ti stai evolvendo e non c'è niente di meglio! Questo non vuol dire che non dipingerai più, a volte le cose succedono quando meno te lo aspetti, e sopratutto accadono senza tanti sforzi, sia che tu mollerai per sempre la tua arte o che tu la riprenderai, avverrà in ogni caso senza sforzo!
Un forte abbraccio!!!
Grazie a tutte per i vostri commenti!
@Anna: hai ragione, quello che ora faccio nemmeno lontanamente mi sembra "arte"... non credere che facessi chissà che cosa, ma non sento più quel "guizzo" quando creo... lo faccio in modo metodico, ordinato, ma senza quel trasporto che ora tanto mi manca... è proprio questo il problema, quello che faccio mi rilassa? Non direi... tendo sempre a qualcosa di più e mi sento sempre poco soddifatta del risultato.
@Eli: si, l'arte era tutta la mia vita (oltre alla famiglia, ovvio) ed ora che è da tanto che non c'è mi sento come svuotata, come se girassi senza un senso, ma forse dovrei accettare che sono proprio fatta così... chissà se un giorno tornerà, io lo spero tanto.
@Simona: grazie, sei carinissima! In effetti hai ragione, dovrei fermarmi e ridimensionare le cose, ma per ora non riesco, ho come una smania che mi spinge a non fermarmi, ad andare avanti.
@Silvia: grazie! Non sai quanto piacere mi fanno le tue parole, quando mi definisci un'artisa. Ma sono consapevole che essere artista è ben altro, ehehehhe...
@Fra: si, spero che sia solo un periodo, cerco di viverla così, di non oppormi aquesta "ondata", di lasciarmi trasportare dalla corrente, staremo a vedere cosa succederà.
E comuque, grazie a tutte di vero cuore per le vostre belle parole!!!
Capisco più o meno cosa tu intenda dire...non penso affatto però che le piccole cose che facciamo non possano essere definite arte..l'arte è creazione..e se adesso la fonte delle tue ispirazioni si manifesta sotto un'altra forma non vuol dire che sia meno preziosa!
stai su :)
La vita a volte prende strade che non avevamo previsto, che questo rappresenti un'evoluzione o un'involuzione credo dipenda da come la viviamo noi... solo che a volte è più facile vederla come la vedono gli altri. Il giudizio che sentiamo su di noi ci condiziona più di quanto vogliamo credere... Fai solo quello che ti fa stare ben, si vede che sei una persona molto creativa, che ama il bello e lo trova in ambiti diversi... ma che soprattutto lo sa creare dal nulla con le sue mani. Il nome del tuo blog è azzeccatissimo, tutti abbiamo bisogno di un bel po' di Artherapy!
Grazie mille per i tuoi commenti così belli, e per esserci,
Alessia
@Lilly: grazie tante delle belle parole, sei gentilissima!
@Alessia: si, è vero, il commento degli altri è davvero condizionante, a volte, anche per una come me che professa di "sbattersene degli altri". Ma in realtà non sempre è così ed ogni tanto le critiche fanno davvero male. l'importante è rialzarsi ma, ti dirò, non sono sicura di averlo fatto ancora.
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