Ho voluto riservarmi il mese di novembre perché c'è anche il mio compleanno e quindi volevo regalarmi (e regalarvi) un progetto davvero speciale!
Ho lavorato con la Purelife British Sheep Breeds Chunky Undyed, un filato 100% lana britannica. Certo, ora vi sento:"Meglio scegliere le lane italiane, nostrane, a filiera corta etc etc" Certo, in linea di massima è così ma se vorrete provare questa lana vi assicuro che ne resterete molto soddisfatte. E poi ci vuole cambiare nella vita, no?
Quando l'ho
scelta, devo dire che l'ho fatto più per scommessa che per altro.
E nemmeno troppo convinta!
Invece mi sono trovata tra le mani un filato
molto interessante: finalmente una lana che "sa di lana" e non di
"simillana"! Insomma, la tenete tra le mani e siete sicuri che questa
vi scalderà per bene. Ha un mano ruvida e "maschile" ma non troppo
e la cosa che trovo molto interessante è che è assolutamente NON TINTA, i
gomitoli hanno proprio lo stesso colore del vello delle pecore da cui
provengono! Tutte inglesi, ovviamente! Questa cosa mi piace un sacco.
Il filato è
corposo, riempie bene le mani ed è decisamente "maschile" a mio
modesto parare! Ma non per questo non adatto ad una donna.
I ferri
consigliati sulla fascetta sono corretti come misura per la realizzazione di un
maglione pesante, ma io ho deciso di usare un ferro di mezza misura inferiore
perché avevo bisogno di maggiore "corpo" e struttura.
Il filato durante
la lavorazione scorre molto bene, non si divide, è bello corposo, come già
detto in precedenza.
Il tessuto lavorato è uniforme e ben definito; in
particolare io ho usato una lavorazione a trecce, che rendono davvero molto
bene! Direi che questa è la lavorazione che gli si addice di più, insieme alla
maglia rasata o a dei piccoli "giochi" di punti diritti e rovesci.
Sconsiglio vivamente i punti traforati! Indebolirebbero
la struttura del capo e lo farebbero sformare molto rapidamente anche per via
del peso.
Per concludere, è una lana che mi sembra
molto adatta a capi come maglioni da indossare sopra a tutto o anche a dei bei
giacconi o cappotti sportivi. Questo se non abitate a Trieste dove il vento si
insinua sotto a tutto! Rende molto bene anche in accessori come quello che
propongo oggi, colbacchi pesanti per andare anche sulla neve, muffole
pratiche e calde.
Forse non realizzerei dei capi come sciarpe e
scaldacolli proprio per via dell'effettiva "ruvidezza" del
filato che non lo rende adatto ad essere portato a pelle.
Questa splendida lana mi ha portato alla creazione di "Barancio (Pinus Mugo)", un manicotto insolito ed originale. È lavorato in piano e poi cucito ed è anche foderato per donare una dose extra di confort ed eleganza.
Il manicotto è decorato da una serie di trecce che si ispirano ai tronchi dei baranci, gli arbusti tipici delle Dolomiti.
Potete trovarlo QUA, cliccate e potrete scaricarlo da Crowdknitting.
Lo schema "Barancio (Pinus Mugo)" si può scaricare gratuitamente SOLO per il mese di novembre dal sito Crowdknitting.
La registazione è gratuita!
Da dicembre potrete scaricare il pattern "Barancio (Pinus Mugo)" direttamente da Ravelry.
You can find the pattern "Barancio (Pinus Mugo)" HERE.
The "Barancio (Pinus Mugo)" pattern will be available as a free download from the Crowdknitting website, but ONLY during the month of November!
Registration is free!
Starting in December, the pattern will be available for purchase directly from Ravelry.Photo courtesy: Leonardo Bonivento
Come sempre grazie mille alla mia tester Valentina e a Donna, sempre più insostituibile.
3 commenti:
stupendo, e tu sai quanto io ami sia le trecce che i manicotti...ti ricordi quando volevamo fare un kal a due per quello strapieno di fiorellini? :)
Bellissimi i filati di questa linea della Rowan; io ho realizzato un poncho su loro modello ed è venuto favoloso! Bella l'idea del manicotto e del maglione oversize da portare sopra tutto a sostituire il cappotto.
Ah, Lilly, che ricordi… paiono passati secoli!!!
Paola, anche io ne sono rimasta piacevolmente stupita!
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