sabato 13 luglio 2013

Disfare o non disfare?

Bene.
Sto lavorando ad un nuovo progetto, una cosa per ottobre.
Si, lo so che sono in anticipo, ma d'altro canto sono una che incomincia a preparare i regali di Natale a gennaio, quindi che pretendete?
Insomma, il discorso è che ho fatto come al solito: uno schizzetto (orrido) di come lo volevo, un paio di conti, la scelta del filato, il campione, matematica per decidere scollo, lunghezza del reglan, lunghezza del corpo e via così.
Quando mi è sembrato di aver scritto tutto, alè, sono partita.
Il filato mi ha tradita, nel senso che era talmente bello ed avevo talmente tanta voglia di finire, che mi sono fidata di quello che avevo scritto e non ho provato fino alla fine... insomma, quando finalmente l'ho fatto...
TRAGEDIA. Irrimediabilmente piccolo.
E a nulla vale che il filato un po' cederà, è proprio piccolo.
Come può essere successo?
Beh, intanto mi sono fidata troppo della mia cosiddetta "esperienza" e non ho controllato bene i calcoli... lì c'era l'errore! Vedi a fidarsi troppo? "Tanto l'ho fatto mille volte" e invece la maglia ti frega.
O meglio, ti freghi tu da sola.
Si, ok, ma ora che fare? Anche se non siete delle fanatiche disegnatrici come me, però di sicuro vi sarete ritrovate almeno una volta in una situazione simile! E quindi?
Beh. Ora la scelta spetta a voi.
Se siete delle tipe rilassate e tranquille, io vi direi "finisci il capo e poi regalalo ad una più magra di te."
Se invece siete delle maniache perfezioniste allora la scelta è "disfare".
E questa è la scelta che faccio io di solito.
Anche perchè non riesco proprio ad indossare qualcosa che ai miei occhi non sia perfetto.
Che poi perfetto non è, ma ai miei occhi si.
Non riesco proprio a trascurare l'aumento saltato, la treccia che gira in un verso piuttosto che nell'altro, il punto pizzo senza un buco, la manica troppo larga, l'orlo troppo corto: l'occhio cade sempre lì! E poi non metto il maglione, che mi è costato tanta fatica e tanto filato.
Si, tanto filato perchè io sono tanta.
Triste, ma è così: invidio tanto chi riesce a trascurare gli errorini e ad indossare il maglione lo stesso: io non ce la faccio proprio!
A volte il lavoro da disfare si limita a un paio di righe; la maggior parte delle volte, per fortuna: ecco che l'esperienza a qualcosa vale!
Ma qualche volta, come ora, si tratta proprio di ricominciare daccapo!
Ed è questo anche il bello della maglia: hai sempre una seconda occasione (fosse così anche nella vita!) ed hai l'opportunità di farti un bel bagno di umiltà: anche le designer sbagliano!

10 commenti:

Franceskica ha detto...

Ciao Valentina, da piccola mia madre mi ha regalato un libriccino sulla maglia, un vero cimelio... la cosa che più tengo a mente da allora è DISFARE SENZA RIMPIANTI.
Quindi tanta pazienza e via!

PiPa ha detto...

Verissimo! Anche se quando si tratta di grossi errori ammetto che piuttosto metto da parte il lavoro e dopo 1 paio di anni forse trovo il coraggio di disfarlo!

Unknown ha detto...

Sono per la soluzione radicale: disfa.
Se non lo farai, ti mangerai le mani in eterno... (trema, cara, trema) :-)

Unknown ha detto...

ti capisco...come ti capisco! io ho un cardigan in cotone bellissimo..e grandissimo! fidandomi dei miei conti l'ho fatto di quasi 2 taglie più grandi, ovviamente non lo indossato mai...quindi sono "pronta" a sfilarlo...ma non trovo mai il tempo!!!!!!!!!!

Laura ha detto...

Io ho disfatto maglioni finiti, il che la dice lunga su di me.
Peccato che tu non ci mostri il capo finito, ti serve una magra, ma quanto magra? A cui regalarlo? Mi offro volontaria :D
Naturalmente scherzo, lo disferai e lo rifarai in onore al tuo perfezionismo, sono sicura che andrà così ;)

Matilde ha detto...

brava! concordo in pieno e anch'io disfo e rifaccio, anche tutto da capo, se non sono soddisfatta. Umiltà e pazienza....
Ciao Matilde

Milena ha detto...

non sono un'esperta ma perfezionista si!
Disfo allegramente e senza rimpianti.
Indossare un capo che é stato rifatto per renderlo perfetto secondo i tuoi calcoli, ripaga sempre :))

PaolaeMargherita ha detto...

Io disfo ma dopo un periodo di riposo, nel senso che lascio il capo a decantare per un po di tempo, non ho mai voglia di rifarlo subito. Poi, magari anche dopo un anno lo riprendo, lo disfo e lo rifaccio; magari nel frattempo cambio anche idea ed uso il filato per fare altro.

Però devo dire che non sono una maniaca precisissima, nel senso che se l'errore è piccolo, obiettivamente non visibile, non disfo. Esempio: stò facendo l'Imogen di Carrie Bostick Hoge che ha un bellissimo pannello lace centrale: c'è un solo, solissimo errore e sfido chiunque vederlo, nel mezzo di tutti quegli aumenti e trafori: infatti l'ho lasciato.

Però sugli aumenti - diminuzioni sono precisetti anche io, torno indietro e recupero perchè faccio spesso dei controlli intermedi per cui mi accorgo.

E va beh, dai, da noi a Como si dice: "fà e desfà, l'è tutt lavurà". Ovvero, anche se si disfa, non è mai lavoro sprecato!

Ciaoooooo!!!!

Tibisay ha detto...

Franceskica, la tua mamma era una saggia! In effetti però, quanta pazienza!

Pipa, io invece o disfo subito o non disfo più... e poi finisce che regalo...

Elena: sono assolutamente d'accordo!

Rosalba: fallo disfare a qualcun altro! La mia mamma è una "disfatora" professionista!

Laura: ah, l'avessi saputo prima! :D No, a parte gli scherzi... già disfatto e rifatto, ed è venuto benissimo!

Matilde, fra precisine mi sa che ci intendiamo!

Milena, concordo pienamente... e poi finito mi ha dato due volte soddisfazione!

Eh, Paola, diciamolo che il pizzo è traditore... gli errorini non si vedono e possiamo anche trascurarli. ma come dici giustamente tu, altri errori li noti, eccome! E allora, via subito!!!

Anonimo ha detto...

Anche io in passato ho disfatto un maglione intero già montato e tutto. Era gigantesco!

Chiara