Quest'estate sta procedendo... una parte di vacanze spesa a Grado dove, disgraziatamente, su 30 giorni avremo fatto 20 bagni... sigh, il maltempo ci perseguitava... in conpenso abbiamo avuto amichetti di Leo e Riki come ospiti e non ho mancato di essere occupatissima. Abbiamo anche visitato il castello di Gorizia ed il Museo della Grande Guerra (con addirittura una trincea ricostruita, impressionante...)... e, guarda caso, lo stesso giurno, ho approfittato per andare anche da Giesse Scampoli, scoperto grazie ad un post di Anna, che ne ha parlato giusto qui. Questo è stato il mio bottino.Due stoffe sono già state usate per una blusa ed un vestito e l'ultima è in lavoro... anche dei 5 etti e mezzo di bottoni (!) ne ho usato un po' per impreziosire l'abito... insomma, un successone e non vedo l'ora di saccheggiare il reparto invernale...
Quando siamo tornati a casa abbiamo ricevuto la visita di Tara, la ragazza norvegese ospite da noi per una settimana per un programma di scambi giovanili. L'altr'anno abbiamo avuto una ragazza messicana ed ci siamo trovati abbastanza bene... invece quest'anno è stato un disastro: maleducata, abulica, sporca, per nulla interessata, non faceva domande, non interagiva, passava tutto il tempo a chattare in camera sua... nemmeno la visita alla mostra "l'Atelier degli Oscar", l'ha smossa... peccato per lei.
L'Atelier degli Oscar
Gorizia, Palazzo Attems-PetzensteinOpere d’arte che s’indossano. Sotto i riflettori, lo sfarzo e la bellezza dei costumi del grande cinema. Raccontato attraverso la produzione di uno fra i più celebrati atelier di sempre: la sartoria Tirelli...
Il salone centrale del Palazzo Attems-Petzenstein si apre con una scena spettacolare: otto manichini fanno rivivere la principesca cerimonia dell’incoronazione di Ludwig di Baviera. Velluto rosso, morbido, intensamente luminoso, cangiante, e tanto oro conferiscono divina regalità al sovrano e al gruppo di damigelle: il mantello del re è ricamato in canutiglia oro, bordato e foderato d’ermellino bianco.
Un capolavoro di Piero Tosi, che assieme a Gabriella Pescucci, Milena Canonero, Danilo Donati, Maurizio Millenotti rappresenta la prestigiosa Sartoria Tirelli, l’atelier di costumi per il cinema più famoso al mondo (ha collaborato con registi come Visconti, Fellini, Scorsese, Gibson), fondato a Roma nel 1964 per opera di Umberto Tirelli.
Nel bell’allestimento progettato da Flora Brancatella, la mostra presenta i pluripremiati costumi di 34 film, quattro dei quali Piero Tosi - Costume per Il Gattopardo - 1964 - attrice Claudia Cardinale(Il Casanova, L’età dell’innocenza, Il paziente inglese e di Marie Antoinette) hanno meritato l’Oscar. Come sostiene la curatrice Raffaella Sgubin, i costumisti scrivono il film, “combinano forme, tessuti e colori il cinema trasforma l’abbigliamento in un sistema di segni di significato storico sociale che lo sguardo congiunto della cinepresa e dello spettatore reinventano, rielaborato e decodificato ciascuno a suo modo”.
Il percorso conduce verso altre meraviglie, fra cui l’indimenticabile abito di Piero Tosi indossato da Claudia Cardinale nel ballo del Gattopardo, in organza avorio a righini lucidi e opachi, ornato di ruches e montato su base di seta verde. Di grande effetto i costumi usati da Judy Dench in L’importanza di chiamarsi Ernest, come l’abito da giorno composto da giacca e gonna con inserti di quattro tipi di stoffa, poi coordinato da un collo in piume di struzzo; e notevoli i vestiti di Gabriella Pescucci per L’età dell’innocenza, abito da sera con corpetto in raso di seta rosa salmone.
Sala dopo sala si rivive l’incanto di film celebri come Medea, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Morte a Venezia, C’era una volta in America, L’età dell’innocenza, Anna Karenina o La leggenda del pianista sull’oceano. Infine, di particolare sfarzo il costume indossato da Donald Sutherland per Il Casanova di Fellini: abito in tre pezzi composto da marsina e pantaloni in faille di seta rosa ricamata su crine di soutache e ciniglia rosa. Il gilet in taffettà cangiante rosa, pantaloni moiré rosa. Jabot e cadute ai polsi in pizzi argento e nastri di raso rosa.
Elegante e seducente, proprio come il nobile veneziano.
2 commenti:
ecco che col passaparola si creano altre seguaci e gs-dipendenti ;) complimenti per il tuo bottino e per la tua bella vacanza
un caro saluto
Grazie tante Anna!!
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